Categoria: SS. Siro e Materno

  • Comunità in cammino 17 giugno 2018

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    COMUNITÀ PASTORALE SANTA TERESA DI GESÙ BAMBINO – DESIO

    NOTIZIARIO SETTIMANALE DELLA PARROCCHIA SS. SIRO e MATERNO

    COMUNITÀ IN CAMMINO

    Anno 16 – Numero 41 logo basilicadomenica 17 giugno 2018

    DOMANDE PIÙ PROFONDE

    Da qualche mese la chiesa ambrosiana vive il “sinodo” Chiesa dalle genti. Le varie componenti della diocesi sono state invitate a far giungere riflessioni e valutazioni (per la nostra Comunità Pastorale vedi su www.pastoraledesio.it: Contributo CP al sinodo minore) e ora sotto la guida dell’Arcivescovo si elaboreranno le indicazioni per il futuro.

    Chiesa dalle genti non è una novità: appena nata la Chiesa ha parlato attraverso gli apostoli in diverse lingue per annunciare a tutti le grandi opere di Dio e aggregare chi proveniva sia dall’ebraismo sia dal paganesimo. Oggi la mobilità e le migrazioni, segno della globalità dei fenomeni e dell’interdipendenza dei popoli sotto tanti profili – economico, politico, culturale e religioso –, interpellano i credenti e le comunità.

    La necessaria azione per venire incontro alle necessità materiali di fratelli e sorelle in difficoltà (in moltissimi casi gratuita e volontaria, del tutto priva di interessi occulti), si accompagna a nuovi interrogativi: quali sono le vere radici di spostamenti così forti e diffusi? Quale rinnovamento di fede e di stili di vita propongono i fratelli e le sorelle cristiani che sono tra noi? Cosa suggerisce il sentimento religioso professato senza vergogna e senza violenza da molti non cristiani? Cosa significa che la nostra Chiesa è impegnata in una Nuova Evangelizzazione (anche verso quei battezzati divenuti essi stessi stranieri alla loro fede)?

    Come ogni altra questione seria, non bastano la pancia e le chiacchiere a tentare risposte, ma occorre un supplemento di cultura, di fede e di umanità.

    don Gianni

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  • Comunità in cammino 10 giugno 2018

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    COMUNITÀ PASTORALE SANTA TERESA DI GESÙ BAMBINO – DESIO

    NOTIZIARIO SETTIMANALE DELLA PARROCCHIA SS. SIRO e MATERNO

     

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    Anno 16 – Numero 40 domenica 10 giugno 2018

     

    P COME PROGETTO, NON PARKING

    Mentre il vento fa sventolare le bandiere delle contrade, in attesa che il Palio cittadino viva il suo momento centrale con la corsa degli zoccoli, altri colori si preparano a rallegrare la città.

    Sono quelli dei cappellini, delle magliette, degli zainetti di bambini e bambine, ragazzi e ragazze, animatori e animatrici, che affolleranno i cinque oratori desiani per il GREST 2018.

    Si tratta di un evento che ha anzitutto una rilevanza sociale: terminate le scuole e gran parte delle attività che talvolta saturano le giornate dei nostri minori, un programma di animazioni, giochi, gite, piscina e preghiera potrà tenerli occupati. Non ci si deve nascondere che così si viene incontro anche alle necessità di molte famiglie che a causa degli orari lavorativi non possono accudire liberamente i propri figli.

    Il progetto del GREST però non intende semplicemente riempire il tempo, ma ha una sua, per quanto fragile, qualità educativa. Non che altrove si insegnino cose sbagliate come mancanza di rispetto, disordine, indifferenza alle regole, ecc., ma in oratorio c’è ragione di aspettarsi che il fine educativo di ogni attività sia prevalente, programmatico.

    Un progetto educativo, inoltre, che si dichiara esplicitamente “cristiano”: l’invito alla preghiera, ad atteggiamenti fraterni, a evitare individualismi e menefreghismi non rappresentano la tassa da pagare a un recinto parrocchiale, ma sono il fondamento stesso della vita dell’oratorio, che non può limitarsi a essere un parcheggio, neppure per i bulli che talvolta vi mettono piede.

    don Gianni

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  • Comunità in cammino 3 giugno 2018

    basilicaCOMUNITÀ PASTORALE SANTA TERESA DI GESÙ BAMBINO – DESIO

    NOTIZIARIO SETTIMANALE DELLA PARROCCHIA SS. SIRO e MATERNO

    COMUNITÀ IN CAMMINO

    Anno 16 – Numero 39 logo basilicadomenica 3 giugno 2018

    SE FOSSE CULTURA E NON FOLLIA?

    Studi ed esperienza mi portano a dire che alla base di sconvolgenti drammi familiari [come quello di Francavilla] raramente c’è un problema di “hardware” (qualcosa di fallato nel fisico della persona), solitamente c’è un problema di “software”, cioè di cultura e di mappe mentali che la persona utilizza per orientarsi nella vita al fine di decidere come comportarsi e cosa provare di fronte agli eventi. La realtà è che in questo nostro 2018 troppe persone utilizzano ancora mappe mentali fallate, che inducono a scelte controproducenti, impediscono la resilienza e promuovono intolleranza verso il diverso e le avversità della vita. Mappe mentali infettate da virus che impediscono di attuare nella pratica obiettivi come l’amore, il perdono, l’accettazione di limiti, debolezze e fallimenti. Mappe che portano a incastrarsi in relazioni soffocanti dove è impossibile attivare il reciproco rispetto. L’intensità del dolore che si prova davanti alle avversità della vita non è “responsabilità” di quelle stesse avversità (è infatti assolutamente inevitabile che nella vita le cose vadano prevalentemente in modo diverso da come si vorrebbe), ma appunto delle mappe mentali che si utilizzano per interpretarle. Contesti in cui si hanno convinzioni estreme (uno dei peggiori “virus”) sono ambiti di debolezza della persona, perché creano dipendenza e impediscono di piegarsi a un “piano B” (riorganizzare la vita in un modo diverso dal “piano A” quando questo non è perseguibile). I suicidi, gli omicidi e i femminicidi vanno intesi come atti conseguenti all’estremo dolore provato per la disattesa di modelli assoluti.

    Antonella Baiocchi – Psicoterapeuta specialista in criminologia (da Avvenire)

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  • Comunità in cammino 27 maggio 2018

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    COMUNITÀ PASTORALE SANTA TERESA DI GESÙ BAMBINO – DESIO

    NOTIZIARIO SETTIMANALE DELLA PARROCCHIA SS. SIRO e MATERNO

    COMUNITÀ IN CAMMINO

    LA RIVOLUZIONE DEL SILENZIO

    Nella settimana entrante la Comunità Pastorale propone in tutte le parrocchie le Giornate Eucaristiche; momenti di adorazione in giorni sia feriali sia festivi, che prolunghino nel profondo del cuore quanto la celebrazione della Messa già ci fa vivere: il contatto con Gesù, l’ascolto della sua Parola, l’adorazione della sua presenza.

    Nella frenesia della vita contemporanea, dove tutti hanno da correre e sono pieni di preoccupazioni, se non di angosce e di rabbie, si vorrebbe avere un po’ di tempo per sé, nella calma e nella solitudine. Ma quando osserviamo qualcuno nel silenzio imbarazzato di una sala d’attesa oppure correre nel parco o seduto in autobus o in metropolitana, spesso lo vediamo attraverso l’auricolare ascoltare musica o attendere qualsiasi chiamata telefonica, oppure compulsare furiosamente il cellulare alla ricerca di notizie, comunicazioni, contatti. Persino in chiesa pare necessario salutare i presenti, scambiare (più di) qualche parola, dimenticandosi del saluto dovuto al “padrone di casa” e del silenzio che favorisce la preghiera (per poi magari cadere nel mutismo quando la proclamazione o il canto diventano comunitari).

    L’adorazione a cui invitano le Giornate Eucaristiche è originariamente l’avvicinamento della bocca a colui che si venera (dal latino ad os: “alla bocca”, come il bacio dei Magi a Gesù Bambino per es.), un gesto interiore di affetto, attenzione e ascolto. E chiede una connessione, un collegamento: l’ascolto della Parola di Dio, la preghiera con il Vangelo in mano. Ma affinché si realizzi e porti frutto dobbiamo scegliere il coraggio e la rivoluzione del silenzio.

    don Gianni

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  • Comunità in cammino 20 maggio 2018

    basilicaCOMUNITÀ PASTORALE SANTA TERESA DI GESÙ BAMBINO – DESIO

    NOTIZIARIO SETTIMANALE DELLA PARROCCHIA SS. SIRO e MATERNO

    COMUNITÀ IN CAMMINO

    Anno 16 – Numero 37 logo basilica domenica 20 maggio 2018

    PENTECOSTE FESTA NASCOSTA

    Per le feste di Natale, Epifania e Pasqua si organizzano uscite, incontri di famiglia, vacanze; partecipa alla Messa anche chi non la frequenta spesso; si fanno spese e regali. La solennità di Pentecoste appare invece una domenica qualsiasi, in qualche caso accompagnata da eventi di Prima Comunione o Cresima, che rendono sì straordinario il giorno, ma spesso in modo del tutto estraneo a ciò che la Pentecoste richiama e rappresenta.

    Se nella classificazione delle feste cristiane essa tiene il primo posto (proprio come il Natale e la Pasqua e a pari merito con loro), nel percorso della fede la Pentecoste definisce la nostra identità di cristiani: battezzati nello Spirito di Gesù, testimoni del Vangelo in parole e opere, ambasciatori di Cristo nel mondo, esperti dell’universale linguaggio dell’amore (“ciascuno li udiva parlare nella propria lingua”, leggiamo negli Atti degli Apostoli: è la lingua dell’amore!).

    Il dono dello Spirito agli Apostoli riuniti con Maria forma anzitutto la comunità dei credenti, che non è un agglomerato casuale di persone che hanno uguali opinioni o passatempi, ma costituisce una famiglia di fratelli, tutti discepoli di Gesù, capaci di riconoscersi come tali, di condividere la medesima fede. In secondo luogo lo Spirito porta “fuori”, a camminare sulle strade, come Gesù, portando fiducia, speranza, segni di amore.

    Forse è meglio che a Pentecoste non ci siano segni di festa troppo visibili, ma che si custodisca nel cuore il dono inestimabile dello Spirito di Dio in noi.

    don Gianni

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  • Comunità in cammino – 13 maggio 2018

    basilicaCOMUNITÀ PASTORALE SANTA TERESA DI GESÙ BAMBINO – DESIO

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    COMUNITÀ IN CAMMINO

    Anno 16 – Numero 36 logo basilica domenica 13 maggio 2018

    I TEMPI DELL’EUCARISTIA

     

    In queste domeniche tutte le parrocchie della città vivono la festa, anzi la Messa della Prima Comunione, tappa essenziale dell’incontro personale con Gesù per i ragazzi che ricevono il corpo del Signore e compiono le sue parole: “Fate questo in memoria di me”. La circostanza richiama tutti noi al fatto che “l’Eucaristia è al centro della comunità”.

    È questa l’occasione per annunciare che le Giornate Eucaristiche (le Quarantore di un tempo) si svolgeranno nel 2018 non in ottobre come di recente, ma in concordanza con la solennità del Corpus Domini che cade giovedì 31 maggio prossimo. Quel giorno vivremo nelle parrocchie un programma particolare, con celebrazioni penitenziali in sostituzione delle SS. Messe e possibilità di accostarsi alla confessione; alla sera si celebrerà solennemente un’unica Eucaristia invitando tutti a parteciparvi anche se non sussiste il precetto. Tempi di silenzio e di adorazione saranno previsti nei giorni successivi, fino alla processione eucaristica di domenica 3 giugno sera, che muoverà dalla chiesa del Sacro Cuore verso la Basilica.

    Si potrebbe osservare che questa proposta appare superata, poco comprensibile a giovani e meno giovani, difficile da attuare nei tempi frenetici della città moderna. Oppure si potrebbe assumere la carica sempre nuova e rivoluzionaria del cristianesimo, che non si arrende e va controcorrente: vive il coraggio del silenzio e dell’ascolto della Parola e traduce quel “Fate questo in memoria di me” dalla preghiera intensa all’amore vissuto esemplarmente nel quotidiano, come Gesù e con la forza di Lui.

    don Gianni

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  • Comunità in cammino 6 maggio 2018

    basilicaCOMUNITÀ PASTORALE SANTA TERESA DI GESÙ BAMBINO – DESIO

    NOTIZIARIO SETTIMANALE DELLA PARROCCHIA SS. SIRO e MATERNO

    COMUNITÀ IN CAMMINO

    Anno 16 – Numero 35  logo basilicadomenica 6 maggio 2018

    CARITÀ, EMOZIONI E FATTI

    Nel recente periodo le raccolte e donazioni in denaro a favore dei missionari Saveriani (iniziativa caritativa quaresimale cittadina) e del Sud Sudan (durante la Via Crucis con l’Arcivescovo del 23 marzo) hanno dato buoni risultati, frutto della generosità di tanti.

    Altre attività realizzate tramite parrocchie, associazioni e privati, sono di molto aiuto in campo missionario o caritativo; tra esse il “gesto del riso”, tipica proposta missionaria di primavera per le parrocchie della nostra Zona pastorale. È da ringraziare una comunità cristiana che educhi e si impegni a saper guardare all’esterno e contribuire a chi è nel bisogno.

    In questi giorni ci è chiesto di mettere una firma a favore dell’8 per mille alla Chiesa cattolica e di partecipare alla raccolta annuale dei vestiti (usati sì, ma in buono stato) organizzata dalla Caritas diocesana.

    Pur senza mettere mano al portafoglio, questi gesti appartengono ugualmente alla logica della carità, che non si nutre solo di gesti emozionali e di buoni sentimenti, ma anche di azioni molto pratiche, di scelte concrete, di responsabilità nell’uso degli strumenti che ci sono dati per utilizzare bene ciò che possediamo e il denaro che amministriamo (un vestito, una firma…).

    Va sottolineato che la parrocchia stessa vive della generosità dei parrocchiani: non avendo altre risorse esterne si affida alle loro offerte. E va ricordato che oltre al denaro possediamo il bene prezioso del tempo: anche questo può essere vissuto in carità, donando qualche ora per un servizio comunitario o un volontariato.

    don Gianni

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  • Comunità in cammino 29 aprile 2018

    basilicaCOMUNITÀ PASTORALE SANTA TERESA DI GESÙ BAMBINO – DESIO

    NOTIZIARIO SETTIMANALE DELLA PARROCCHIA SS. SIRO e MATERNO

    COMUNITÀ IN CAMMINO

    Anno 16 – Numero 34 logo basilicadomenica 29 aprile 2018

    DESIDERIO DI UN AMORE VERO

    Rischia di passare senza clamore il recente Messaggio dei Vescovi di Lombardia sul tema della famiglia. Con l’intento di commentare l’esortazione del Papa Amoris Laetitia, i Vescovi incoraggiano una visione della famiglia che, senza trascurare gli aspetti critici, si apra a un respiro più ampio ed evangelico. Eccone un breve passaggio:

    «Sono tante le cause dell’attuale grave diminuzione dei matrimoni, religiosi e anche civili. L’incertezza e il timore per il futuro, con l’aumento della precarietà a livello sociale e lavorativo, possono bloccare una progettualità d’amore stabile e generativa. Più forte oggi può essere la tentazione di accontentarsi di esperienze limitate o, peggio ancora, di lasciarsi abbindolare da attrattive semplicemente edonistiche. Eppure ci sorprende come, pure in queste condizioni esistenziali, il cuore di tanti sia anche oggi riscaldato dal desiderio di un amore vero, dalla gioia di un amore che dia senso e pienezza alla vita. Come Pastori della Chiesa, incoraggiamo ad accogliere questo dono del Signore come qualcosa di prezioso, da non perdere o sciupare, ma da conservare e maturare con delicatezza e attenzione. Invitiamo ad accogliere con fiducia anche un altro dono, strettamente legato a quello dell’amore, cioè quello di generare nuova vita; è proprio infatti nei figli che trova compimento l’esperienza dell’amore. Di fronte al calo delle nascite e a tutti i problemi culturali e sociali che ne sono l’origine, la testimonianza di famiglie cristiane che accettano la sfida della generazione come opportunità di crescita è oggi la via più promettente».

    Il messaggio è pubblicato integralmente su www.pastoraledesio.it

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  • Comunità in cammino 22 aprile 2018

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    COMUNITÀ IN CAMMINO

    Anno 16 – Numero 33 domenica 22 aprile 2018

    UNA VITA “FUTILE”

     

    Futile” in questo caso non è una parola italiana, ma inglese, e significa “inutile, vano” – così in qualche dizionario –, o anche proprio “futile” come in italiano.

    Con questo aggettivo un giudice inglese ha qualificato la vita di un bambino di Liverpool, Alfie Evans, che oggi ha quasi due anni, ma che dall’età di circa sei mesi è in ospedale, vittima di una malattia neurodegenerativa finora sconosciuta e con esito fatalmente mortale. Se la discussione si fosse fermata sullo stabilire quali pratiche siano da qualificare come cure e quali come accanimento terapeutico, non ci sarebbe nulla da dire. Ma il tribunale si è impadronito della questione dichiarando “futile” la vita del bambino e anche facendo intervenire la polizia per impedirne il trasferimento in un altro ospedale (nel caso, il Bambin Gesù di Roma).

    Negli stessi giorni – nell’ambito di quella che papa Francesco chiama terza guerra mondiale a pezzi – la Siria è stata colpita pare da armi chimiche prima e poi da un grappolo di missili inviati su zone considerate pericolose (ma avvisate prima, per evitare i cosiddetti danni collaterali). A parte il costo di ogni missile Tomahawk IV, che è circa di un milione di dollari (fonte Avvenire), ogni violenza lascia sul terreno più rancori che macerie, più desideri di rivalsa che rovine, e un cumulo di menzogne e accuse da ambo le parti.

    La civiltà occidentale, che talvolta pare vergognarsi delle sue origini cristiane, non può salvarsi costruendo pezzi di cultura di morte. E i testimoni del Risorto, imitando il Maestro e non accettando che una vita umana sia dichiarata inutile, devono portare segni di una vita migliore.

    don Gianni

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  • Comunità in cammino 15 aprile 2018

    basilicaCOMUNITÀ PASTORALE SANTA TERESA DI GESÙ BAMBINO – DESIO

    NOTIZIARIO SETTIMANALE DELLA PARROCCHIA SS. SIRO e MATERNO

    COMUNITÀ IN CAMMINO

    Anno 16 – Numero 32 domenica 15 aprile 2018

    Molte coppie vivono in questa domenica la festa comunitaria degli anniversari di matrimonio: collocata in primavera forse si avvicina di più alla data fatidica, corrispondente al matrimonio di ciascuna coppia (prima la festa si teneva nella giornata della Santa Famiglia a fine gennaio).

    Gli anniversari celebrati più solennemente sono quelli significativi (dai 60 anni in su e poi 55, 50, 45 ecc. fino a 10 anni di matrimonio), ma ogni coppia dovrebbe custodire nel cuore e nel calendario quel giorno, per ripensare e rinnovare le promesse di allora.

    Un anniversario è anzitutto occasione di gratitudine a Dio e al coniuge: il collante che tiene unite la coppia e la famiglia infatti non è dovuto solamente agli sforzi umani che vi si sono profusi, ma anche al dono dello Spirito, che il sacramento ha procurato e che i coniugi hanno accolto e coltivato. Questo non significa che per alcuni non si siano attraversati momenti difficili, ma che una forza speciale ha superato gli ostacoli e ogni tentazione di disgregazione.

    Un anniversario – non solo per il matrimonio – potrebbe però diventare una retrospettiva, nostalgia di un passato ormai tramontato, idea che lo scorrere del tempo tenda non a rafforzare, ma a far impallidire le ragioni della vita e dell’amore.

    Meglio quindi alimentare uno sguardo sul futuro: non sappiamo cosa e come sarà, né quanta sarà la sua durata, ma siamo al seguito di Gesù che guida il nostro cammino e sostiene le nostre debolezze: per questo ancora ci affidiamo a Lui, sapendo di non restare soli. E tantissimi auguri ai festeggiati!

    don Gianni

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