Categoria: SS. Siro e Materno

  • Comunità in cammino – 8 aprile 2018

    basilicaCOMUNITÀ PASTORALE SANTA TERESA DI GESÙ BAMBINO – DESIO

    NOTIZIARIO SETTIMANALE DELLA PARROCCHIA SS. SIRO e MATERNO

    COMUNITÀ IN CAMMINO

    Anno 16 – Numero 31 domenica 8 aprile 2018

    TOMMASO E I QUATTORDICENNI

    Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. La domenica successiva alla Pasqua il vangelo ci ripresenta questa figura simpatica e controversa: un apostolo obiettore e razionale, che non crede se non tocca.

    Il testo afferma che gli altri discepoli dopo aver incontrato Gesù Risorto mentre lui, Tommaso, era assente, gli dicevano: «Abbiamo visto il Signore!». La prima testimonianza si dà in casa, tra amici, colleghi, parenti e membri della stessa comunità. Sia le riunioni e le liturgie comunitarie, sia lo svolgersi della vita quotidiana sono occasioni per mostrare anzitutto a chi crede che anche noi crediamo e ispiriamo pensieri, scelte e comportamenti a Gesù, perché riconosciamo i segni di Lui Risorto nella nostra vita.

    Dopo aver riconosciuto Gesù Risorto, Tommaso si è associato agli altri apostoli, di cui si dice nel libro degli Atti: rendendosi conto che erano persone semplici e senza istruzione, rimanevano stupiti e li riconoscevano come quelli che erano stati con Gesù.

    Dopo la condivisione con chi già crede, non può mancare la testimonianza a tutti: essere riconosciuti come quelli che sono stati con Gesù, che si sono cibati della sua Parola e del suo Pane di vita, che si sono messi fraternamente a servizio dentro e fuori la comunità dei credenti. Ecco i frutti del Pasqua: riconoscere Gesù nella Parola e nel Pane ed essere riconosciuti come quelli che stanno con Lui. Ecco l’augurio per i nostri Quattordicenni che oggi celebrano la loro Professione di Fede.

    don Gianni

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  • Comunità in cammino – S. Pasqua 2018

    basilicaCOMUNITÀ PASTORALE

    SANTA TERESA DI GESÙ BAMBINO – DESIO

    NOTIZIARIO SETTIMANALE DELLA PARROCCHIA SS. SIRO e MATERNO

    COMUNITÀ IN CAMMINO

    Anno 16 – Numero 30 domenica 1 aprile 2018

    «IL CRISTIANESIMO È GESÙ»

     

    Nell’omelia al termine della Via Crucis del 23 marzo, l’Arcivescovo ha approfondito i diversi atteggiamenti di chi attornia Gesù nella sua passione: gli scherni dei passanti che interpretano lo strazio e la morte come il fallimento di un progetto politico; la prepotenza dei capi religiosi e politici di Gerusalemme che vedono il fallimento delle sue intenzioni di riforma religiosa; i discepoli, travolti dalla paura nonostante la speciale amicizia con Gesù e il fascino della sua parola e dei suoi segni e le donne che si erano date da fare per un’opera buona e ora se ne stavano lontane a osservare la tragica inutilità del far del bene.

    E ha concluso: Il morire in croce di Gesù mette in discussione le riduzioni del cristianesimo: il cristianesimo non è un progetto politico, per quanto abbia molto da dire a tutti i politici della terra, il cristianesimo non è una organizzazione religiosa, per quanto abbia molto da dire a tutte le organizzazioni religiose, il cristianesimo non è una raccolta di buoni sentimenti, di amicizie e di commozioni, per quanto offra un richiamo costante a purificare le amicizie e i sentimenti, il cristianesimo non è una impresa di buone opere, per quanto offra molti motivi per operare il bene. Il morire di Gesù rivela che il cristianesimo è Gesù, stare con Gesù, vivere per Gesù, guardare a Gesù, lasciarsi condurre da Gesù nella comunione con il Padre.

    Riascoltiamo e meditiamo le parole del Vescovo (disponibili in versione integrale sul sito della Comunità pastorale) perché anche la nostra Pasqua, come il nostro cristianesimo, «sia Gesù». E raccogliamo queste parole come l’augurio più bello da condividere tra noi. BUONA PASQUA!

    don Gianni

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  • Comunità in cammino 25 marzo 2018

    basilicaCOMUNITÀ PASTORALE SANTA TERESA DI GESÙ BAMBINO – DESIO

    NOTIZIARIO SETTIMANALE DELLA PARROCCHIA SS. SIRO e MATERNO

    COMUNITÀ IN CAMMINO

    Anno 16 – Numero 30 domenica 25 marzo 2018

    Etty Hillesum, una mistica degli anni ’40, ebrea perseguitata dal regime nazista in Olanda (come Anna Frank, ma già adulta) e poi uccisa ad Auschwitz, scriveva nel 1942, quando già su di lei incombeva un destino di morte: «Cercherò di aiutarti affinché tu non venga distrutto dentro di me, ma a priori non posso promettere nulla. Una cosa, però, diventa sempre più evidente per me, e cioè che tu non puoi aiutare noi, ma che siamo noi a dover aiutare te, e in questo modo aiutiamo noi stessi. L’unica cosa che possiamo salvare di questi tempi, e anche l’unica che veramente conti, è un piccolo pezzo di te in noi stessi, mio Dio. E forse possiamo anche contribuire a disseppellirti dai cuori devastati di altri uomini».

    Inizia la Settimana Santa, segnata dallo scandalo e dalla sconfitta. Può sembrare una bestemmia pensare di poter aiutare Dio. Oppure possiamo raccogliere la provocazione: Lui ha già fatto tutto per noi. Come possiamo ora noi aiutare lui a non morire in noi? come superare la sfida di una fede superficiale, incerta, ripiegata? Oggi come al tempo di Etty, e in modi più subdoli e raffinati, la morte continua a segnare la storia di singoli, famiglie, nazioni, attraverso persecuzioni, dipendenze, illusioni di felicità che svaniscono rapidamente. La passione di Gesù tocca i cuori devastati, distratti, consegnati agli idoli falsi. I cristiani lo possono aiutare, salvando quel «piccolo pezzo di te in noi stessi, mio Dio» e contribuendo a disseppellirlo nei cuori altrui. Perché, come aggiungeva Etty: «non si può essere nelle grinfie di nessuno se si è nelle tue braccia».

    don Gianni

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  • Settimana «autentica»2018

    ssanta-2018-000Comunità Pastorale Santa Teresa di Gesù Bambino – Desio

    PARROCCHIA SANTI SIRO E MATERNO

    Settimana «autentica»2018

    Nella Settimana Santa, che la liturgia ambrosiana chiama «autentica», la Chiesa celebra i misteri della salvezza: Cristo morendo ha distrutto la morte e risorgendo ha ridato a noi la vita

    25 marzo Domenica delle Palme XXXIII Giornata Mondiale della Gioventù

    SS. Messe: 8.30, 11.30, 18.30 – S. Francesco: 9.30 – S. Cuore: 10.30 – Crocifisso: 11.00

    ore 09.30 Santuario del Crocifisso: partenza della processione con gli ulivi

    ore 10.00 S. Messa in Basilica

    Celebrazione comunitaria della Penitenza e Confessioni

    26 marzo Lunedì santo: ore 21.00 nella Parrocchia Santi Pietro e Paolo

    27 marzo Martedì santo: ore 21.00 nelle Parrocchie San Pio X e San Giovanni Battista

    28 marzo Mercoledì santo: ore 21.00 nelle Parrocchie Basilica e San Giorgio

    29 marzo Giovedì santo

    Confessioni: 8.00-11.30 e 15.00-17.00

    ore 07.30 Lodi

    ore 09.00 Liturgia della Parola

    ore 17.00 S. Messa con accoglienza degli Olii Santi, lavanda dei piedi e gesto di carità

    ore 21.00 S. Messa in coena Domini – Adorazione silenziosa (fino alle 23.00)

    30 marzo Venerdì santo

    Confessioni: 8.00-12.00 e 16.00-19.00

    ore 07.30 Ufficio delle Letture

    ore 09.00 Lodi (al Santuario del Crocifisso)

    ore 11.00 Via Crucis dei ragazzi (in Oratorio Beata Vergine Immacolata)

    ore 12.00 Pasto povero (in Oratorio Beata Vergine Immacolata)

    ore 15.00 Celebrazione della morte del Signore

    ore 21.00 Via Crucis in Basilica (in particolare per chi lavora durante la giornata)

    31 marzo Sabato santo

    Confessioni: 9.30-12.00 e 15.00-19.00

    ore 09.00 Lodi e Liturgia della Parola

    ore 21.30 Solenne Veglia Pasquale

    1 aprile SOLENNITÀ DI PASQUA – SS. Messe secondo l’orario festivo

    Basilica: 8.30, 10.00, 11.30, 18.30 – S. Francesco: 9.30 – S. Cuore: 10.30 – Crocifisso: 11.00

    2 aprile Lunedì dell’Angelo – SS. Messe

    Basilica: 8.30, 10.00, 18.30 – Crocifisso: 11.00

  • Comunità in camminio 18 marzo 2018

    basilicaCOMUNITÀ PASTORALE SANTA TERESA DI GESÙ BAMBINO – DESIO

    NOTIZIARIO SETTIMANALE DELLA PARROCCHIA SS. SIRO e MATERNO

    COMUNITÀ IN CAMMINO

    Anno 16 – Numero 29 domenica 18 marzo 2018

    NARRARE FEDE E CARITÀ

    In queste settimane si susseguono nella nostra Comunità pastorale incontri su temi importanti: la “lettura” della città di Desio nelle sue componenti e nelle sue dinamiche (questo a cura soprattutto del Consiglio Pastorale cittadino) e il Sinodo diocesano intitolato Chiesa dalle genti, dal quale l’Arcivescovo Delpini vuole ricavare nuova linfa per la Chiesa ambrosiana.

    Si portano contributi ed esperienze e ci si confronta con quanto avviene in altre comunità e città, per ravvivare la creatività delle proposte e trovare una via adeguata a realizzare l’annuncio cristiano nella nostra epoca convulsa, minacciosa, poco decifrabile.

    Tuttavia, nel corso di tali riflessioni emerge la mancanza di un elemento utile alla valutazione e comunicazione cristiana per il nostro tempo. Ci si racconta poco e non viene a galla la narrazione del quotidiano: la condivisione di azioni concrete di preghiera e di carità, di quell’affidamento credente semplice ed efficace che è fondamento della vita di tanti nostri parrocchiani e parrocchiane, di quelle parabole moderne capaci di illustrare e incarnare un cristianesimo vissuto, e che, forse per pudore, restano nascoste alla coscienza della comunità.

    Non credo che narriamo poco perché abbiamo poco di cristiano da dire. Narrare il proprio bene o quello che si vede negli altri, infatti, non è una forma di presunzione o di superbia, ma è corrispondere alla parola di Gesù: “vedano le vostre buone opere e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli”. Quel racconto porta “benedizione” e sfugge a pettegolezzi e banalità.

    don Gianni

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  • Comunità in cammino 11 marzo 2018

    basilicaCOMUNITÀ PASTORALE SANTA TERESA DI GESÙ BAMBINO – DESIO

    NOTIZIARIO SETTIMANALE DELLA PARROCCHIA SS. SIRO e MATERNO

    COMUNITÀ IN CAMMINO

    Anno 16 – Numero 28 domenica 11 marzo 2018

    DOMENICA MISSIONARIA SAVERIANA

    Lo scorso 4 dicembre, alla presenza dell’Arcivescovo Delpini, padre Piero, Superiore della Comunità Saveriana, così tratteggiava i 70 anni di presenza dei Saveriani a Desio.

    70 anni di storia non sono pochi, soprattutto se vissuti in un periodo che ha conosciuto tanti cambiamenti: da una parte l’accelerazione dello sviluppo della scienza e della tecnica, dall’altra enormi mutamenti dal punto di vista sociale, culturale ed ecclesiale. Senza dimenticare, in questi ultimi anni, i grandi spostamenti di persone e la convivenza di popoli diversi.

    Tanti giovani Saveriani hanno vissuto in questa città una tappa significativa della loro formazione e preparazione alla missione; tanti altri hanno svolto qui il loro servizio di animazione missionaria della Chiesa locale.

    Quanti volti, quanti incontri in tutti questi anni. Quanti Saveriani sono entrati nelle parrocchie e nelle case dei desiani, e quanti desiani hanno frequentato questa Comunità, respirando quell’aria di mondialità che una famiglia missionaria porta necessariamente con sé.

    Oggi, certamente con le forze sono un po’ ridotte, ma con lo stesso entusiasmo cerchiamo di portare avanti il nostro impegno missionario, principalmente: collaborando con l’Ufficio Missionario Diocesano, i Decanati e i Gruppi missionari; nell’incontro e nel tentativo di dialogo con le altre culture e religioni presenti sul territorio; con un’attenzione particolare ai giovani e, dove possibile, al mondo della scuola; collaborando con i Parroci della Zona.

    Con voi, vogliamo soprattutto ringraziare il Signore, questa Chiesa Locale e questa Città per la simpatia e il sostegno con cui siamo stati accompagnati in tutti questi anni.

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  • Comunità in cammino – 4 marzo 2018

    basilicaCOMUNITÀ PASTORALE SANTA TERESA DI GESÙ BAMBINO – DESIO

    NOTIZIARIO SETTIMANALE DELLA PARROCCHIA SS. SIRO e MATERNO

    COMUNITÀ IN CAMMINO

    Anno 16 – Numero 27 domenica 4 marzo 2018

    RITORNO ALL’ESSENZIALE

    Il pellegrinaggio in Terra Santa, svoltosi dal 21 al 28 febbraio, ha raccolto un’ottantina di persone appartenenti alla nostra comunità pastorale e ad altre comunità. Come sempre è stato grande lo stupore per i luoghi visti e gli incontri vissuti, anche per chi già aveva avuto l’opportunità di visitare quella terra che custodisce le nostre radici più profonde.

    Nello scorrere dei giorni, l’accumulo di nomi e riferimenti biblici, la percezione di un mondo come quello mediorientale, caratteristico per i suoi elementi politici, sociali e culturali e per l’incrocio di ebraismo, cristianesimo e islamismo, e il desiderio di vedere il più possibile in poco tempo, possono avere frastornato anche i pellegrini più esperti.

    Di fronte a tale abbondanza, peraltro utilissima e anzi necessaria, ho sentito l’esigenza di discernere l’essenziale, cercando una illuminazione, una sintesi capace di portare a un centro, all’incontro rinnovato con Gesù, manifestazione dell’amore e della misericordia del Padre.

    Il ritorno all’essenziale dovrebbe diventare esperienza di ogni discepolo, preoccupato non dell’ansia della perfezione o del soddisfacimento di pochi o molti doveri, ma di accogliere la tenerezza di Dio, vivendo la sequela umile della parola di Gesù, la pratica di una vita sobria, la confessione disarmata della propria insufficienza, con il sostegno certo di ciò che chiamiamo “grazia”: il suo Spirito, la sua Provvidenza, il suo perdono, il suo amore. Il resto non è per forza inutile o dannoso, ma conta di meno, rallenta il cammino e spesso fa perdere tempo ed energie.

    don Gianni

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  • Comunità in cammino 25 febbraio 2018

    basilicaCOMUNITÀ PASTORALE SANTA TERESA DI GESÙ BAMBINO – DESIO

    NOTIZIARIO SETTIMANALE DELLA PARROCCHIA SS. SIRO e MATERNO

    COMUNITÀ IN CAMMINO

    Anno 16 – Numero 26 domenica 25 febbraio 2018

    PROPOSTA PER UN VERO DIGIUNO

    Digiuno e penitenza, insieme con preghiera ed elemosina, sono le azioni caratteristiche del tempo quaresimale. Anche il Papa ne parla nel suo Messaggio per la Quaresima di quest’anno: “Dedicando più tempo alla preghiera, permettiamo al nostro cuore di scoprire le menzogne segrete con le quali inganniamo noi stessi, per cercare finalmente la consolazione in Dio. Egli è nostro Padre e vuole per noi la vita. L’esercizio dell’elemosina ci libera dall’avidità e ci aiuta a scoprire che l’altro è mio fratello: ciò che ho non è mai solo mio. Il digiuno, infine, toglie forza alla nostra violenza, ci disarma, e costituisce un’importante occasione di crescita. Da una parte, ci permette di sperimentare ciò che provano quanti mancano anche dello stretto necessario e conoscono i morsi quotidiani dalla fame; dall’altra, esprime la condizione del nostro spirito, affamato di bontà e assetato della vita di Dio. Il digiuno ci sveglia, ci fa più attenti a Dio e al prossimo, ridesta la volontà di obbedire a Dio che, solo, sazia la nostra fame”.

    Il digiuno ci sveglia… ci avevamo mai pensato? Non si tratta di togliere cose alla nostra vita (cibo, fumo, gioco, sesso, tv, musica, cellulare ecc.), ma di aggiungere. Mi piacerebbe proporre per questa Quaresima un digiuno (molto faticoso?) per coloro che in chiesa faticano a unirsi al coro della preghiera e del canto: il digiuno dal mutismo che li fa solo spettatori di una liturgia, per diventare attori di una partecipazione visibile e sensibile alla preghiera comune. Così alla domanda “Cosa fai tu per la tua comunità?” potranno serenamente rispondere: “Moltissimo! Prego e canto con tutti”.

    don Gianni

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  • Comunità in cammino 18 febbraio 2018

    basilicaCOMUNITÀ PASTORALE SANTA TERESA DI GESÙ BAMBINO – DESIO

    NOTIZIARIO SETTIMANALE DELLA PARROCCHIA SS. SIRO e MATERNO

    COMUNITÀ IN CAMMINO

    Anno 16 – Numero 25 domenica 18 febbraio 2018

    È ANCORA POSSIBILE FARE “DI PIÙ”?

    Una paroletta inconsueta ricorre nell’insegnamento di un grande santo, Ignazio di Loyola, fondatore dei Gesuiti. È la parola magis, un’espressione latina che si traduce semplicemente “di più”. Il “di più” è entrato anche nel titolo di una canzone abbastanza orecchiabile, e forse non inutile, del 1987 (Si può dare di più, cantata da Morandi, Ruggeri e Tozzi).

    Il “di più” del cristiano sembra portare con sé un inevitabile significato di sforzo e impegno, che nei tempi presenti, oppressi da mille paure e preoccupazioni, non sembra proprio né desiderabile, né a portata di mano. Abbiamo la vita già così tanto piena che più o meno ci accontentiamo di “fare quello che possiamo”.

    Parlando proprio ai Gesuiti diceva il Papa: “Il magis è il fuoco, il fervore dell’azione, che scuote gli assonnati”. La Quaresima che inizia oggi è anche un cercare il “di più” in forza del dono che abbiamo ricevuto: Lo Spirito, maestro interiore, come suggerisce il titolo del libretto di preghiera personale e familiare di questo periodo e riporta il pieghevole promemoria di numerose proposte.

    Non si tratta dunque di uno sforzo sovrumano, ma di riscoprire, ascoltare, seguire la preziosa guida interiore dello Spirito, maestro interiore, e così rischiare qualcosa “di più” del nostro tempo, di ciò che pensiamo, decidiamo e facciamo. La preghiera, la penitenza (o la sobrietà, se si preferisce) e la carità fattiva sono le piste su cui agire: è questo il tempo dove riconoscere “di più” il primato di Dio e dell’amore per il fratello.

    don Gianni

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  • Comunità in cammino 11 febbraio 2018

    basilicaCOMUNITÀ PASTORALE SANTA TERESA DI GESÙ BAMBINO – DESIO

    NOTIZIARIO SETTIMANALE DELLA PARROCCHIA SS. SIRO e MATERNO

    COMUNITÀ IN CAMMINO

    Anno 16 – Numero 24 domenica 11 febbraio 2018

    MALATI, ANZIANI E VOLONTARI

    In occasione della 26a Giornata del malato e del 160° delle apparizioni di Maria a Lourdes, i Vescovi della Lombardia ci consegnano un interessante appello:

    Raccomandiamo vivamente alle comunità di incrementare attività caritative e di volontariato. Trascorrere alcune ore alla settimana in questi luoghi di sofferenza risulta essere prezioso per l’educazione alla gratuità e al dono sincero di se stessi, mettendo così in pratica le opere di misericordia raccomandate dal Santo Vangelo. Inoltre non si deve dimenticare che invitare persone a svolgere queste attività di volontariato può risultare anche una grande occasione per autentici cammini di conversione, iniziando ad uscire da se stessi e aprendosi al bisogno degli altri. Invitare persone all’attività di volontariato in ospedale, nelle case di cura, nelle residenze per gli anziani può risultare un gesto autenticamente missionario. Quante persone iniziando a svolgere un semplice servizio come volontario hanno potuto trovare un potente stimolo per autentici percorsi di conversione! Non manchi mai nelle nostre comunità la proposta di trascorrere un po’ del proprio tempo con chi ha bisogno di vicinanza e di amore!

    In particolare raccomandiamo che la comunità ecclesiale, anche attraverso associazioni e movimenti, promuova la proposta del volontariato ai giovani. Siamo certi della grande capacità educativa di un gesto regolare di gratuità proposto alle nuove generazioni. Vivere un tempo di volontariato aiuta ad andare in profondità delle domande sul senso della vita e può stimolare quel dono di sé che apre alla esistenza autenticamente adulta.

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