Comunità in cammino 2016-04-03
Notiziario Oratorio BVI 2016-04-03
Comunità pastorale Santa Teresa di Gesù Bambino
“PASQUA CON CHI VUOI”?
Già alla vigilia della Pasqua di dodici anni fa, mi era sembrato necessario mettere in luce la centralità della Pasqua nella fede e nella vita del cristiano e della Chiesa. Rileggendo questa modesta – ma per quanto possibile puntuale – riflessione, mi è sembrata attuale anche per l’oggi.
Si dice che i proverbi esprimono la saggezza popolare, e in molti casi è vero. Ma è bene guardare con senso critico anche ai proverbi, perché talvolta sono semplicemente espressione di un atteggiamento utilitaristico e non sempre vanno d’accordo con lo spirito cristiano. E’ questo, a mio parere, il caso del detto: “Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi”. Vi si trova infatti sottintesa la persuasione che la festa principale per i cristiani sia il Natale, da passare quindi in famiglia, mentre la Pasqua appare come meno importante, meno vincolante, e quindi più adatta alla varietà dei programmi vacanzieri.
Senza metterci ora a fare la storia delle feste cristiane – secondo cui il Natale è venuto anche cronologicamente parecchio tempo dopo la Pasqua – vorrei semplicemente richiamare il fatto che la festa assolutamente centrale per la chiesa e per ogni cristiano è certamente la Pasqua. E’ infatti nella Pasqua di Cristo (intesa come passione-croce-risurrezione) che Dio si rivela compiutamente come il Dio che ama gli uomini “fino al segno supremo”, cioè fino al dono totale di sé. E’ qui che si compie la nostra liberazione dal peccato, cioè la riconciliazione con il Padre attraverso l’amore di Cristo, vittorioso sul male e sulla morte, e che dona a noi il suo Spirito di vita. Solo qui sta il fondamento della speranza che il cristiano è chiamato a portare nel mondo.
Tutto ciò viene celebrato e “rivissuto” (secondo l’efficacia che la fede della Chiesa riconosce alla Liturgia) nei riti che le comunità cristiane celebrano nel “Triduo Pasquale”, che va dalla sera del Giovedì Santo alla sera della Domenica di Risurrezione. Questo Triduo però ha un vertice, un cuore, che è precisamente la grande Veglia Pasquale nella notte del Sabato Santo, chiamata la “madre di tutte le veglie”. E’ questa la celebrazione liturgica più importante di tutto l’anno, più importante ancora della Messa di mezzanotte di Natale. Eppure dobbiamo constatare che, a paragone di quest’ultima, ogni anno alla Veglia Pasquale si riscontra una partecipazione molto ridotta anche da parte dei fedeli praticanti. Molti infatti sono già partiti alcuni giorni prima. Non è che io voglia colpevolizzare direttamente le persone. Sono ben consapevole dei ritmi stressanti di vita a cui siamo sottoposti e del bisogno di fare ogni tanto una pausa, andando – specialmente noi che abitiamo nelle zone urbane – a respirare un po’ di aria buona. E’ anche vero che qualcuno potrebbe dire: “Ma io partecipo ugualmente nel luogo dove mi trovo; il Signore c’è dappertutto”. Vorrei fare, però, alcune brevi considerazioni.
Innanzitutto, anche ammettendo che molti vadano alla Messa il giorno di Pasqua, non risulta che siano numerosi quelli che si premurano di partecipare alla grande Veglia del Sabato Santo. Probabilmente ciò non deriva tanto dalla volontà dei singoli, quanto da una formazione un po’ carente, che non faceva cogliere il valore centrale di questo momento. In secondo luogo vorrei richiamare un aspetto che rischia sovente di rimanere in ombra anche nella coscienza del cristiano medio e che è il senso di appartenenza a una comunità. E’ vero che il Signore c’è ovunque e che in Italia una chiesa dove si celebra la Messa, volendo, la si trova sempre. Ma il frutto principale che viene dalla celebrazione di qualsiasi sacramento e in particolare dell’Eucaristia, è il fatto che il Signore, incontrandosi con ciascuno di noi, ci costituisce come chiesa, come comunità radunata nel suo nome. E questo dovrebbe essere il segno che rimane anche quando è terminata la celebrazione. Celebrare la Messa in un posto di passaggio può essere la necessità di un momento (o di un periodo), ma abitualmente ciascuno dovrebbe cercare di vivere l’Eucaristia con la “propria” comunità di appartenenza. E se ciò vale per ogni Messa, a maggior ragione vale per quella Messa speciale e importantissima che è la Veglia Pasquale.
Mi rendo conto che di fronte a un costume diffuso queste affermazioni di principio rischiano di apparire piuttosto teoriche. Ma credo che il pericolo maggiore a cui noi andiamo incontro non è tanto la diminuzione del numero degli assidui alla Messa domenicale, quanto il perpetuarsi di una pratica religiosa abitudinaria e convenzionale, mentre c’è bisogno di cristiani che siano sempre più convinti e “centrati” sugli aspetti fondamentali della fede. Non basta, in una parola, fare “come facevano i nostri genitori”, che vivevano in un ambiente ancora a maggioranza cristiano. Nella società attuale, dove la fede in Cristo è ormai una realtà di minoranza, dobbiamo aiutarci a vivere una fede che abbia una ‘caratura’ sufficiente a renderci testimoni autentici e credibili. Certo non è un risultato che si raggiunga in tempi brevi, ma è necessario fare da subito qualche passo e qualche scelta, anche piccola, che vada però nella direzione giusta.
Riportiamo dall’ultimo numero del mensile diocesano “Il Segno” , l’editoriale di Giuseppe GRAMPA
…vogliamo evitare di edificare solo sepolcri ai profeti, imparando piuttosto ad ascoltare le loro voci…
«Non ci sono alternative. Se l’Europa non crea le condizioni perché le popolazioni non debbano fuggire da guerre e miseria, Schengen o non Schengen dovremo fare i conti con questo drammatico fenomeno migratorio». A dirlo è don Roberto Davanzo, direttore di Caritas ambrosiana, che da anni segue con attenzione la situazione dei profughi e dei richiedenti asilo. (altro…)
Letture del giorno: Nm 13,1-2.17-27; Sal 104; 2Cor 9,7-14; Mt 15,32-38
GIORNATA DIOCESANA DELLA SOLIDARIETA’
Ore 21,00: presso il teatro de “Il Centro” in via Conciliazione n. 17 a Desio, nella “Settimana della educazione”, primo incontro per i genitori sul tema “educativo” (GENDER) con la relazione di don Aristide Fumagalli.
Ore 21,00: presso la sala Castelli de “Il Centro” si riunisce il Consiglio Pastorale Cittadino.
Ore 21,00: presso la Parrocchia dei Ss. Pietro e Paolo di Desio, incontro degli iscritti al PELLEGRINAGGIO A ROMA (29 febbraio – 1 e 2 marzo 2016).
Letture del giorno: Sir 44,23-45,1a 2-5; Sal 111; Ef 5,33-6,4; Mt 2,19-23
GIORNATA MONDIALE DELLA VITA CONSACRATA
Ore 21,00: presso la Chiesa dei Ss. Pietro e Paolo a Desio, a cura della Comunità Pastorale, ultimo incontro di “GERICO – 3” con la riflessione sulla preghiera del “PADRE NOSTRO” che questa sera ha come tema: “Ma liberaci dal male – IL MALE VINTO per un BENE VISSUTO”.
Letture del giorno: Sir 18,11-14; Sal 102; 2Cor 2,5-11; Lc 19,1-10
Anno 14 – Numero 9 – Domenica 10 Gennaio 2016
(dal sito della Diocesi riprendiamo la presentazione di questa iniziativa – a favore delle coppie in crisi – che si sta diffondendo anche in Lombardia)
In Italia il numero delle sepa-razioni e quello dei divorzi è in costante in aumento e il loro effetto negativo ricade inesorabilmente su tutti i membri della famiglia: in special modo sui figli, vittime di scelte non loro, spettatori impotenti alla distruzione degli affetti più cari e, in molti casi, oggetto loro mal-grado di scambio o ricatto.
C’è una speranza in questo contesto? Come far sì che la coppia venga messa in condizione di superare positivamente le difficoltà incontrate?
Una risposta la dà il Programma Retrouvaille, che dimostra come la Chiesa, famiglia di Dio, prende a cuore le coppie in difficoltà nel loro matrimonio. Si tratta di un percorso alla pari tra coppie che hanno sperimentato problemi più o meno gravi e li hanno superate, e altre coppie che stanno vivendo i loro stessi problemi.
Nato nel 1977 in Canada, questo programma vuole portare i coniugi a “ritrovarsi” nel loro matrimonio. È rivolto alle coppie che vivono un momento di grave crisi, che forse pensano alla separazione o che sono già separate, ma non ancora risposate, a coniugi che hanno smesso di discutere insieme i problemi e si sentono soli, freddi e distanti. Prevede un week-end (quello proposto alle coppie residenti in Lombardia è in calendario il 15, 16 e 17 gennaio a Villa Sacro Cuore di Triuggio) e 13 incontri nei tre mesi successivi.
Retrouvaille non è gestito da esperti e non intende elargire ricette o soluzioni prefabbricate. Le coppie animatrici, coadiuvate da un sacerdote, nel condividere le loro vite con i momenti di grave crisi e il superamento di questi, danno speranza alle coppie partecipanti. Dopo l’esperienza del week-end di Retrouvaille, una coppia ha commen-tato: «Avevamo bisogno di sentire qualcuno che ha sperimentato ciò che noi abbiamo vissuto e che è soprav-vissuto».
L’obiettivo è prima di tutto recuperare nelle coppie un dialogo autentico, che permetta loro di affrontare i problemi che li hanno portati alla situazione di crisi o di separazione e da qui operare un’autentica riconciliazione. Le esperienze condivise desiderano solo testimoniare che è possibile ricominciare una vita a due, che non sempre tutto è perduto, che la speranza collabora con la volontà di fare nuovi passi verso il coniuge che, come noi, è deluso o ferito. -Sentendosi accolti e non giudicati-quanti vivono in difficoltà riescono a poco a poco a riconquistare la fiducia e sperimentano che è possibile uscirne, non solo… attraverso l’avvocato che legalizza la separazione!
Il 70% delle coppie che accettano di partecipare a questa iniziativa decide di tornare a vivere insieme e riesce a ricostruire il proprio matrimonio. Questa esperienza diventa perciò veramente un salvagente Oggi il programma di Retrouvaille è offerto in oltre 150 co-munità in Canada, Stati Uniti, Messico, Nuova Zelanda, Filippine, Singapore, Trinidad, America Latina, Sudafrica, Zimbabwe, Irlanda, Inghilterra, Spagna e Italia.
Info: numero verde 800123958 (da telefono fisso), cell 346.2225896 (per Emilia-Romagna, Liguria, Lombardia, Piemonte, Friuli, Toscana, Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta, Veneto), 340.3389957 (per Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Molise, Marche, Umbria, Puglia, Sardegna.
Anno 14 – Numero 8 Domenica 20 dicembre 2015
APPUNTAMENTI IN VISTA
DOMENICA 20 DICEMBRE – SESTA DOMENICA DI AVVENTO
Domenica dell’incarnazione (o della Divina Maternità della Beata Vergine Maria)
Letture del giorno:Is 62,10-63,3b; Sal 71; Fil 4,4-9; Lc 1,26-38a
Ore 21,00: presso la Chiesa dei Ss. Pietro e Paolo a Desio, “CONCERTO DI NATALE” con ilcoro “Lift Your Voice Gospel Choir” composto da 50 coristi e una band di 5 musicisti.
Nei pomeriggi di lunedì 21, martedì 22 e mercoledì 23 dicembre
i sacerdoti sono disponibili in Basilica per le S. Confessioni
LUNEDI’ 21 DICEMBRE
Ore 21,00: nella Chiesa dei Ss. Pietro e Paolo, celebrazione comunitaria del Sacramento della Riconciliazione (CONFESSIONI) per gli adulti.
MARTEDI’ 22 DICEMBRE
Ore 21,00: in Basilicae nella Chiesa di S. Giorgio, celebrazione comunitaria del Sacramento della Riconciliazione (CONFESSIONI) per gli adulti.
MERCOLEDI’ 23 DICEMBRE
Ore 21,00: nelle Chiese di S. Giovanni Battista e di S. Pio X, celebrazione comunitaria del Sacramento della Riconciliazione (CONFESSIONI) per gli adulti.
VENERDI’ 25 DICEMBRE – NATALE DEL SIGNORE
Letture del giorno: (S. Messa di mezzanotte) Is 2,1-5; Sal 2; Gal 4,4-6; Gv 1,9-14
(S. Messe del giorno) Is 8,23b-9,6a; Sal 95; Eb 1,1-8a; Lc 2,1-14
A MEZZANOTTE:
IN BASILICA, S. MESSA SOLENNE CONCELEBRATA
SABATO 26 DICEMBRE – SANTO STEFANO PRIMO MARTIRE
Orari delle S. Messe: (solo in Basilica) 8,30 – 10,00 – 18,30 (vigiliare)
DOMENICA 27 DICEMBRE – TERZO GIORNO DELL’OTTAVA DI NATALE
GIOVEDI’ 31 DICEMBRE
Ore 18,30: in Basilica, S. MESSA VIGILIARE VESPERTINA DI RINGRAZIAMENTO CON IL CANTO DEL “TE DEUM” e messaggio di Mons. Prevosto alla Città.
VENERDI’ 1 GENNAIO 2016 – OTTAVA DEL NATALE DEL SIGNORE
(Circoncisione del Signore)
Letture del giorno: Nm 6,22-27; Sal 66; Fil 2,5-11; Lc 2,18-21
LE S. MESSE SEGUONO L’ORARIO FESTIVO COMPLETO
GIORNATA MONDIALE DELLA PACE
AUGURI DI BUON ANNO NEL SIGNORE
DOMENICA 3 GENNAIO – DOMENICA DOPO L’OTTAVA DEL NATALE DEL SIGNORE
Letture del giorno:Sir 24,1-12; Sal 147; Rm 8,3b-9a; Lc 4,14-22
MERCOLEDI’ 6 GENNAIO – EPIFANIA DEL SIGNORE
Letture del giorno:Is 60,1-6; Sal 71; Tt 2,11-3,2; Mt 2,1-12
GIORNATA MONDIALE DELL’INFANZIA MISSIONARIA
Ore 10,00: in Basilica, S. Messa di presentazione dei battezzandi alla Comunità.
Ore 15,30: in Basilica, BENEDIZIONE DEI BAMBINI.
VENERDI 8 GENNAIO
Ore 21,00: presso la sala Castelli de “Il Centro” si riunisce il Consiglio Pastorale Decanale.
DOMENICA 10 GENNAIO – BATTESIMO DEL SIGNORE
Letture del giorno: Is 55,4-7; Sal 28; Ef 2,13-22; Lc 3,15-16. 21-22
Ore 9,00: presso la Parrocchia dei Ss. Pietro e Paolo a Desio, incontro delle “FAMIGLIE INSIEME”.
Ore 10,00: in Basilica, S. Messa con la celebrazione dei Battesimi.
Ore 15,30: in Basilica, seconda celebrazione dei Battesimi.
Ore 15,30: presso la Parrocchia dei Ss. Pietro e Paolo, incontro formativo per soci e simpatizzanti dell’ Azione Cattolica cittadina sulla seconda scheda: “I pastori, l’incontro che non ti aspetti”.
Ore 17,00: presso la sala Castelli de “Il Centro”, incontro del Gruppo U.N.I.T.A.L.S.I.
SITO COMUNITA’ : www.pastoraledesio.it
E’ possibile consultare iniziative, proposte, incontri per conoscere
la Comunità utilizzando questa nuova possibilità
di comunicazione e di dialogo
A V V I S I
AVVENTO DI CARITA’ 2015
PROGETTO GEORGIA – CENTRO GIOVANILE PER IL VILLAGGIO DI ARALI
LE OFFERTE
Per le offerte destinate a questa iniziativa, nel centro della Basilica è stato posto un contenitore cilindrico.
Dal 12 gennaio al 7 febbraio 2016 (nei giorni di martedì e giovedì) si terrà il
“Percorso per Fidanzati in preparazione al MATRIMONIO CRISTIANO”
presso le Parrocchie di:
Ss. Pietro e Paolo – via Santa Caterina n. 9 (per iscrizioni 0362-623771)
S. Pio X – via Garibaldi n. 288 (per iscrizioni 0362-623752)
Con due decreti il cardinale Scola ha stabilito le 9 chiese giubilari dove è possibile acquistare l’indulgenza plenaria. Sono 59 invece le chiese penitenziali nelle sette Zone pastorali
di Pino NARDI
«L’Anno Santo della Misericordia, indetto provvidenzialmente dal Santo Padre, a 50 anni dalla chiusura del Concilio Vaticano II, rappresenta una grande occasione di con-versione della nostra “mentalità”, cioè di genesi dell’uomo nuovo. Papa Francesco ci ricorda che “la Chiesa ha la missione di annunciare la misericordia di Dio, cuore pulsante del Vangelo, che per mezzo suo deve raggiungere il cuore e la mente di ogni persona”». Così scrive il cardinale Scola in «Educarsi al pensiero di Cristo». L’Anno Santo è così anima e continuità dell’anno pastorale guidato dalla nuova lettera pastorale. Nei giorni scorsi l’Arcivescovo in due distinti decreti ha dato attuazione nella Diocesi di Milano stabilendo le chiese giubilari e quelle penitenziali.
«Vista la Bolla di indizione del Giubileo straordinario della misericordia, Miseri-cordiae vultus, dell’11 aprile 2015 e in particolare considerato quanto stabilito al n. 3 sui luoghi in cui è possibile aprire la Porta della Misericordia – ha scritto il Cardinale – vista la Lettera del Santo Padre con la quale si concede l’indulgenza in occasione del Giubileo straordinario della misericordia, dell’1 settembre 2015, nella quale Papa Francesco chiede che il momento dell’ac-quisto dell’indulgenza plenaria giubilare (recandosi nelle predette chiese) sia “unito, anzitutto, al sacramento della Ricon-ciliazione e alla celebrazione della santa Eucaristia con una riflessione sulla misericordia” e stabilisce come “necessario accompagnare queste celebrazioni con la professione di fede e con la preghiera per me e per le intenzioni che porto nel cuore per il bene della Chiesa e del mondo intero”; al fine di consentire che ogni fedele possa accedere, anche a livello diocesano, a luoghi significativi per la spiritualità e la carità in cui sperimentare “l’amore di Dio che consola, che perdona e dona speranza” (Bolla Misericordiae vultus, n. 3); stabiliamo che per tutta la durata dell’Anno Santo, a partire dalla domenica 13 dicembre 2015, venga aperta una Porta della Misericordia» in 9 chiese nelle sette zone pastorali. Per Milano la scelta è caduta non solo sulla Cattedrale, “chiesa madre di tutti i fedeli ambrosiani”, ma anche sulla basilica di Sant’Ambrogio e sul Santuario del beato don Carlo Gnocchi, proprio a rendere evidente la valenza di spazi in cui è immediato il richiamo al mondo della sofferenza. Infatti anche per la Zona VI, la Porta sarà nella chiesa della Sacra Famiglia, all’interno dell’Istituto omonimo di Cesano Boscone. [per la nostra zona la Porta della Miseri-cordia si aprirà nel santuario di S. Pietro Martire a Seveso]
L’Arcivescovo ha inoltre stabilito che «per tutta la durata dell’Anno Santo, siano costituite in Diocesi alcune chiese in cui offrire con maggiore continuità la possibilità di accedere al sacramento della Penitenza (con lettera in data 1 settembre 2015 il Santo Padre ha concesso “a tutti i sacerdoti per l’Anno Giubilare la facoltà di assolvere dal peccato di aborto quanti lo hanno procurato e pentiti di cuore ne chiedono il perdono”), che pertanto assumono la qualifica di chiese.
Sono 59 nelle sette zone pastorali. [per il Decanato di Desio-Nova-Muggiò-Bovisio la “chiesa penitenziale” è la nostra Basilica dei Ss. Siro e Materno] Sarà inoltre affidato al Comitato diocesano per il Giubileo straordinario della misericordia «il compito di coordinare le iniziative che avranno luogo nelle chiese giubilari e di promuovere, sia nelle chiese penitenziali sia in altre chiese, la presenza di sacerdoti confessori».
penitenziali»
Dopo gli attentati
Di fronte agli atti terroristici «non dobbiamo rispondere con la vendetta, l’odio e la paura. Certo la paura c’è, ma questa deve essere una provocazione a tutti noi per un effettivo rinnovamento, direi quasi un risorgimento dell’Eu-ropa». Martedì 17 novembre il cardinale Angelo Scola ha portato a Parigi la solidarietà e la vicinanza della Chiesa ambrosiana dopo «il vile e orribile attentato contro tutta l’umanità» che ha colpito tragicamente la capitale francese, incontrando l’arcivescovo della città, il cardinale André Armand Vingt-Trois: «La paura è comprensibile, ma va superata. Lo dico ben sapendo che ormai viviamo in una situazione drammatica e il rischio che avvenga anche in Italia quel che è successo in Francia è tutt’altro che remoto».
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