La Liturgia ambrosiana celebra oggi la festa della Dedicazione della Cattedrale, cioè l’anniversario della consacrazione del Duomo, detto Cattedrale perché risiede il Vescovo che, come successore degli Apostoli, è il Maestro che ha, lì, la sua cattedra.
La Chiesa cattedrale è un po’ il cuore di una diocesi: in essa vengono consacrati, il Giovedì Santo, gli Oli santi per tutti i sacramenti, e vengono ordinati i Sacerdoti; è la sede del Vescovo, successore degli apostoli, pastore del gregge.
Ecco perché le indicazioni pastorali che il Vescovo ci dà, ci devono stare a cuore.
Non è che Dio ha bisogno di una casa. Siamo noi ad averne bisogno, come segno della sua presenza e Dio ci viene incontro e ha voluto una casa tra le nostre case. Dovremmo ricordare sempre che è “casa di Dio“: il silenzio, il raccoglimento, il purificarci con l’acqua benedetta, la genuflessione, l’inchino, l’abbigliamento. Su questo punto, del “galateo “, abbiamo tutti da migliorare e da richiamarci a vicenda.
Ma tutto il discorso sulla chiesa edificio ci porta al nostro essere Chiesa. Paolo raffigura la Chiesa come un edificio in cui Cristo è la pietra angolare e ci ricorda: “non sapete che siete Tempio di Dio e che lo Spirito abita in voi?”
Preghiamo, allora, perché il nostro Arcivescovo sia sempre il maestro della nostra fede, perché abbiamo a sentire la Chiesa come la nostra seconda casa per la presenza particolare del Signore e perché ciascuno di noi si sente responsabile della vita della Chiesa, riscoprendo la sua vocazione.