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  • I Rosari di maggio 2024

    I Rosari di maggio 2024

    Maggio è da sempre il mese dedicato alla Madonna, vogliamo manifestarle il nostro affetto con la recita devota e frequente del S.Rosario:

    • 1/5 h. 21.00 Madonna Pellegrina
    • 3/5, primo venerdì del mese, Sacro Cuore di via Segantini, ore 20,30 recita del Santo Rosario, seguita da Santa Messa e Adorazione, organizzata dal Gruppo Rinnovamento nello Spirito
    • 5/5 h. 21.00 Chiesa del S. Crocifisso
    • 12/5 h. 21.00 Chiesa di S. Francesco
    • 15/5 h. 21.00 al Pilastrello
    • 19/5 h. 21.00 Chiesa S. Cuore
    • 26/5 h. 21.00 Chiesa Oratorio BVI
    • 31/5 h. 21.00 Madonna Pellegrina
    • Ogni sabato h. 18.00 in Basilica

  • Celebrazioni Triduo Pasquale 2024

    Celebrazioni Triduo Pasquale 2024

    CELEBRAZIONE Triduo Pasquale
PASQUA 2024
Giovedì Santo
Celebrazione per i ragazzi iniziazione cristiana ORE 17.00:Lavanda dei piedi, accoglienza oli e gesto di carità In Basilica per Basilica e S. Pio X e nelle altre parrocchie alla stessa ora
ORE 20.30:SS. Pietro e Paolo
ORE 21.00:in tutte le altre parrocchie
Venerdì santo
ORE 11.00: oratorio BVI: sacra rappresentazione della VIA CRUCIS per i ragazzi
ORE 15.00: ss. Pietro e Paolo: VIA CRUCIS in oratorio
ORE 15.00: Basilica, S. Giovanni Battista, S. Pio X, S. Giorgio Celebrazione della Passione del Signore
ORE 17.00: s. Giovanni Battista: VIA CRUCIS per i ragazzi
ORE 20.30: SS. Pietro e Paolo: Celebrazione della Passione del Signore ORE 20.45: s. Giorgio: VIA CRUCIS per le vie del quartiere
ORE 21.00: VIA CRUCIS per le vie del centro, con partenza da S. Pio X e conclusione in Basilica IT PER LE PARROCCHIE Basilica, S. Pio X e S. Giovanni Battista. NB: in caso di maltempo si terrà in BasilicaSABATO Santo
Veglia di Resurrezione ore 21:00 in tutte le parrocchie della Comunità PastoralePasqua di Resurrezione
S. Messe secondo l'orario festivo di tutte le parrocchie Riprende anche la S. Messa al Crocifisso alle ore 11.00Lunedì dell'Angelo
Basilica: s. Messa ore 8.30/ 10.00/ 18.30
S.Pietro e Paolo: S. Messa ore 9.00/ 11.00
S.Pio X: S. Messa ore 8.00/ 10.30
S. Giovanni Battista e S. Giorgio: S. Messa ore 10.30

    CELEBRAZIONE Triduo Pasquale PASQUA 2024

    Giovedì Santo

    Celebrazione per i ragazzi iniziazione cristiana

    • ore E 17.00:Lavanda dei piedi, accoglienza oli e gesto di carità In Basilica per Basilica e S. Pio X e nelle altre parrocchie alla stessa ora

    Messa nella Cena del Signore

    • ORE 20.30:SS. Pietro e Paolo
    • ORE 21.00:in tutte le altre parrocchie

    Venerdì santo

    • ORE 11.00: oratorio BVI: sacra rappresentazione della VIA CRUCIS per i ragazzi
    • ORE 15.00: ss. Pietro e Paolo: VIA CRUCIS in oratorio
    • ORE 15.00: Basilica, S. Giovanni Battista, S. Pio X, S. Giorgio Celebrazione della Passione del Signore
    • ORE 17.00: s. Giovanni Battista: VIA CRUCIS per i ragazzi
    • ORE 20.30: SS. Pietro e Paolo: Celebrazione della Passione del Signore ORE 20.45: s. Giorgio: VIA CRUCIS per le vie del quartiere
    • ORE 21.00: VIA CRUCIS per le vie del centro, con partenza da S. Pio X e conclusione in Basilica IT PER LE PARROCCHIE Basilica, S. Pio X e S. Giovanni Battista. NB: in caso di maltempo si terrà in Basilica

    SABATO Santo Veglia di Resurrezione

    • ore 21:00 in tutte le parrocchie della Comunità Pastorale

    Pasqua di Resurrezione

    • S. Messe secondo l’orario festivo di tutte le parrocchie
    • Riprende anche la S. Messa al Crocifisso alle ore 11.00

    Lunedì dell’Angelo

    • Basilica: s. Messa ore 8.30/ 10.00/ 18.30
    • S.Pietro e Paolo: S. Messa ore 9.00/ 11.00
    • S.Pio X: S. Messa ore 8.00/ 10.30
    • S. Giovanni Battista e S. Giorgio: S. Messa ore 10.30

    Il Diorama Pasquale

    Le immagini che illustrano queste pagine sono tratte da un diorama che da domenica scorsa è stato installato in Basilica.

    Le arti dioramiche, riproducono in scala ridotta, scenografie accurate, realizzate nei minimi dettagli per sembrare il più reali possibili. Il Presepe natalizio è l’esempio di questo tipo di tecnica, più antico e suggestivo, che tutti conosciamo.

    In questo particolare diorama quaresimale, il proposito dell’autrice, è stato quello di andare oltre la tradizione, spingendosi addirittura alla riproduzione precisa di tutto il cammino pasquale (diorama significa guardare attraverso). Il suo intento è quello di far rivivere, con l’uso delle immagini, i diversi racconti evangelici che, normalmente, ascoltiamo nella liturgia della parola. In questo modo, invece, i sacri brani hanno un impatto immediato attraverso l’uso della vista.

    La fede trasmessa quindi, non solo per mezzo dell’udito, ma anche mediante uno “sguardo” rivolto verso una riproduzione fedelissima, delle diverse fasi della passione che, faticosamente, portano alla resurrezione. Ringraziamo di cuore, Cristina Ranghetti, che ha speso il suo tempo per la gioia pasquale di molti.

    Santa Pasqua a tutti

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  • L’altro è un bene?

    L’altro è un bene?

    Nelle settimane di questa Quaresima sono in corso una serie di incontri e testimonianze per la formazione degli adulti dal titolo “L’altro è un bene?”. Due dei quattro incontri sono già avvenuti, il 23 febbraio e il 1° marzo, per chi se li fosse persi riportiamo qui di seguito i riassunti degli appuntamenti. Invitiamo invece chi non avesse ancora avuto modo di partecipare agli incontri del 15 e 22 marzo, prezzo la sala congressi Banco Desio

    “La responsabilità del bene:la sfida del perdono”

    Venerdì 23 febbraio abbiamo conosciuto Irene Sisi, mamma di Matteo Gorelli e Claudia Fraccardi vedova dell’Appuntato Antonio Santarelli, che ci hanno raccontato di come il destino le abbia fatte incontrare. I fatti risalgono alla notte fra il 24 e il 25 aprile 2011, quando quattro ragazzi, vicino a Grosseto, furono fermati per un controllo da una pattuglia di carabinieri.

    La reazione di uno dei giovani, Matteo Gorelli, unico maggiorenne del gruppo, fu feroce: l’appuntato Antonio Santarelli, capopattuglia, entrò in coma per le lesioni riportate e morì tredici mesi dopo senza mai riprendersi; il carabiniere scelto Domenico Marino, invece, perse un occhio.

    Era lunedì dell’Angelo, quando il capitano dei carabinieri e un collega del marito di Claudia si presentarono alla porta di casa per spiegarle quello che era successo e cosi è iniziata per lei una seconda vita. Ha sperato in un miracolo, ma suo marito non si riprese mai dal coma.

    Un giorno nella vita di Claudia arrivò il grande cambiamento: una lettera recapitata da un sacerdote che lei conosceva e che era il cappellano del carcere dove fu rinchiuso il ragazzo che aveva ucciso suo marito. Quella lettera era stata scritta dalla mamma di Matteo, Irene Sisi. E avrebbe gettato le basi della loro amicizia. Di lì a due mesi, infatti, Claudia e Irene, due donne distrutte dal dolore, si incontrarono. Quel giorno si abbracciarono, si raccontarono le loro emozioni, Irene ascoltava soffrendo per il dolore procurato da suo figlio, ma abbracciandosi, Claudia non la stava giudicando. Il vero desiderio era che venisse a vedere in quali condizioni era il marito.

    Irene accettò e così, qualche mese dopo il loro primo incontro, andò nel centro risvegli di Montecatone, vicino a Imola, dove Antonio era ricoverato.

    Ciò che accadde quel giorno resterà nella memoria di entrambe per tutta la vita: «Lasciai Irene sola con mio marito, anche se lui era in coma e non poteva capire nulla di quello che lei gli diceva.

    Ma sono certa che la sua anima era presente, Irene parlò a quell’anima, le chiese perdono per quello che aveva fatto suo figlio. Da quel momento cambiò tutto: lei poteva raccontare al suo Matteo ciò che aveva visto. Un conto è leggere un nome scritto su un giornale, un conto è trovarsi davanti alla persona orrendamente ferita». Da quella volta, Irene e Claudia cominciarono a sentirsi costantemente. Quando arrivò la fine del processo di primo grado, ci fu un’altra svolta: «Quel giorno la giustizia, infliggendo a Matteo l’ergastolo, ha tolto un’altra volta la vita al mio Antonio. Provai un grande dolore. A distanza di un mese e mezzo volli andare a trovarlo nella comunità
    dove si trovava. Ci abbracciammo forte, potevo sentire fisicamente la sua disperazione, che fino a quel momento avevo colto solo nel suo sguardo in tribunale. In quell’abbraccio sentii il suo cuore battere così forte che sembrava dovesse uscire dal suo corpo. Le sue lacrime mi bagnarono, mi rivelò che era stato tutta la notte sveglio per l’emozione e il timore di incontrarmi».

    Irene e Claudia sono riuscite a farci comprendere come dall’orrore di una vita tolta con la violenza possa nascere la luce di un rapporto profondo, una riconciliazione, un percorso riabilitativo sincero e concreto. E tutto questo ci è arrivato fortissimo. Si è respirata la sintonia nata proprio da questo volersi bene tra sorelle, scaturita dall’ascolto, dall’abbraccio silenzioso, dal non giudizio e dal rispetto dei tempi di riconciliazione anche dei propri cari. Matteo, in carcere a Bollate si è laureato in pedagogia, ha un permesso per lavorare
    come educatore all’interno della comunità Kayros di don Burgio a Milano. E’ stata una bellissima testimonianza.

    Germana Cattazzo

    Segni di bene nel buio della violenza

    Il secondo incontro del ciclo “L’altro è un bene?”, avvenuto il primo marzo, ha avuto come tema centrale il conflitto che sta avvenendo in Terrasanta. Il primo relatore, Andrea Avveduto, giornalista, ha descritto il conflitto della Terrasanta. Il secondo padre Marwan Di’des, frate francescano della Custodia di Terra Santa, ha invece raccontato della sua esperienza personale e del suo ordine.

    La genesi dell’ultimo conflitto in Terrasanta

    Sabato 7 ottobre 2023, l’organizzazione terroristica di Hammas attacca Israele dalla Striscia di Gaza aggiungendo una nuova pagina al conflitto che da oltre 75 anni, a tempi alterni, vede martoriato il territorio della Terrasanta per il confronto tra Israeliani e Palestinesi. Questo evento ha scatenato la risposta militare Israeliana e tutt’ora il conflitto è in corso senza uno spiraglio di pace.

    Chi sono i due contendenti?

    Da un lato dello schieramento, La Striscia di Gaza, un piccolo territorio, di circa 360 chilometri quadrati, controllato dai palestinesi. Il territorio è circondato da un muro che lo divide dagli stati confinanti ed è in atto un blocco navale sul confine marittimo. La popolazione è prevalentemente giovane, costretta ad affrontare una vita senza prospettive se non dopo aver distrutto il rivale di sempre: lo stato israeliano.

    Sull’altro fronte troviamo Israele, uno stato in forte crisi politica, da una parte i sostenitori del premier Netanyahu, visto come il leader che li possa guidare nel conflitto contro i palestinesi, dall’altra la sua opposizione che non vuole andare verso un regime autocratico.

    Chi sono i custodi della Terrasanta?

    I Custodi della Terrasanta sono un gruppo di frati francescani che dal 1217 ad oggi hanno dedicato i loro sforzi nell’attività pastorale e con opere di carattere sociale, come scuole, collegi, case per studenti, sezioni artigianali, circoli parrocchiali, case di riposo per anziani, doposcuola, laboratori femminili, colonie estive e ambulatori, nei territori Israeliani e negli stati vicini (Giordania, Siria, Libano, Cipro e Rodi).

    La storia di padre Marwan Di’des

    Durante la seconda Intifada, il 16 gennaio 2002, padre Marwan, ordinato da pochi mesi, perde in una sparatoria il fratello. E’ lui stesso a dover avvisare la madre e la sorella della scorparsa. Qualche tempo dopo, racconta padre Marwan, un’amica della madre è in visita a casa loro. Alla televisione vengono mostrate delle immagini di ebrei uccisi, la donna sembra essere felice dell’accaduto, dei loro rivali sono morti. La madre di Marwan invece non è per niente concorde, perché dietro ogni morte, c’è una madre, un fratello, una sorella,… che piangono il loro caro morto: alcune emozioni ci accomunano tutti, anche se di popoli o culture differenti.

    Un luogo, tante culture

    La Terrasanta è infatti un luogo in cui moltissime culture, etnie, religioni e popolazioni convivono. La convivenza di così tante persone differenti è molto complicata e soprattutto la mancanza di una cultura e un’identità politica unica fanno vanificare i tentativi di creare un unico stato. Le basse possibilità di futuro per alcuni gruppi, come ad esempio i palestinesi della Striscia di Gaza, aumentano ancora di più le difficoltà a creare un’unica popolazione.

    Padre Marwan ci spiega che, affinché l’incrocio fra più culture sia vissuto in maniera pacifica, devono essere presenti due ingredienti: l’amore e il perdono.

    Può esistere allora la pace in Terrasanta?

    Esistono già forme di pace, piccoli spiragli avvengono tutti i giorni, quando si riesce a mettere da parte sé stessi e andare incontro all’altro e non voler smettere di combattere solo se le proprie condizioni sono soddisfatte. Si riesce a fare la pace quando si riesce a donare il perdono, come hanno fatto per 800 anni i frati della Custodia, che dopo ogni martire, hanno saputo perdornare e continuare nel loro servizio per rendere la Terrasanta un posto migliore.

  • Oratorio estivo 2024: Il pellegrinaggio

    Oratorio estivo 2024: Il pellegrinaggio

    Il progetto relativo all’oratorio estivo 2024 avrà come tema “il pellegrinaggio”. Nel breve testo proviamo a declinare il progetto educativo e i sette passi che caratterizzano “il pellegrinaggio” secondo don Samuele Marelli.

    Come si fa a trovare la strada giusta in una società basata sulle performance e la visibilità, sommersa dalle informazioni? Questa è la dinamica nella quale i nostri ragazzi devono scegliere e tracciare il cammino per il loro futuro. Per loro sarebbe necessario una segnaletica chiara a cui rivolgere lo sguardo. Per noi cristiani la via c’è, quella che ci ha indicato e tracciato Gesù, un cammino verso una meta, anche con delle deviazioni, perché non va raggiunta in fretta.

    Per questo l’oratorio estivo 2024 mette a fuoco il tema del pellegrinaggio, non solo un semplice camminare, ma il muoversi verso una meta precisa, con una direzione aperta all’imprevedibile e agli incontri. Gesù ci insegna questo: per tutto il suo ministero è andato incontro alla gente, non ha avuto fretta di finire il cammino e ha superato ostacoli e difficoltà volgendo sempre lo sguardo verso la meta finale.
    “Pellegrinare” non è da intendere solo come avanzare, un passo alla volta, ma anche abitare questo modo, vivere quella realtà sottesa tra corpo e anima, materia e pensiero, realtà e identità, cioè far convivere la dimensione terrena, umana, e la dimensione spirituale. Il pellegrinaggio diventa quindi luogo fertile per la propria interiorità

    I sette passi

    Per meglio comprendere il tema del pellegrinaggio, viene proposta la visione di don Samuele Marelli descritta nel suo libro A passo d’uomo. Il pellegrinaggio è una “esperienza generativa” suddivisa in sette passi: decidere, prepararsi, partire, camminare, arrivare, ritornare e raccontare.

    Prima di tutto decidere, il pellegrinaggio non parte quando si inizia a camminare, ma quando si pensa alla meta, alle motivazioni, appunto quando si decide di intraprenderlo. Prepararsi, perché il pellegrinaggio è un’esperienza che va preparata, sia fisicamente che spiritualmente. Una volta che tutto è pronto, si può partire, bisogna avere il coraggio di interrompere la propria ordinarietà e mettersi in viaggio. Durante il pellegrinaggio si deve camminare, cosa che permette di fare esperienza di incontri, fatiche, scelte e non solo. Al culmine del cammino c’è la meta, arrivare è il coronamento dell’esperienza ed è importante che ci sia una meta altrimenti saremmo solo vagabondi. Dopo l’esperienza c’è il ritorno, cambiati dagli incontri e da quanto vissuto si deve ritornare all’ordinario, ma in un modo tutto nuovo e rinnovato. L’ultimo passo del pellegrinaggio è dare testimonianza di quanto vissuto, raccontare dell’esperienza che si è passata.

    Alessio Malberti

  • Via Crucis guidata dall’Arcivescovo

    Via Crucis guidata dall’Arcivescovo

    Via Crucis guidata dall’Arcivescovo

    Zona Pastorale V – Monza

    Meda – 8 Marzo 2024

    Informazioni utili

    Partenza:

    Piazza Vittorio Veneto (presso il Santuario del S. Crocifisso)

    L’inizio della Via Crucis sarà alle 20.45

    Arrivo:

    Piazza della Chiesa (Chiesa di S. Maria Nascente)

    Sul lato sinistro della chiesa è presente una rampa di accesso per i disabili

    • Parcheggi: Insieme alla Polizia Locale abbiamo identificato le seguenti aree di parcheggio:
    • AUTOMOBILI: Piazza del Lavoratore (ingresso Oratorio S. Crocifisso), Via General Cantore, Via Pace (parcheggio Auxologico di Meda)
    • Le strade del percorso della Via Crucis verranno chiuse al traffico a partire dalle 19.00. Consigliamo di parcheggiare nei luoghi indicati e comunque nella zona intorno ai parcheggi, evitando di passare con i mezzi la ferrovia.
    • Nelle zone adiacenti ai parcheggi saranno presenti dei volontari che segnaleranno la presenza degli stessi ed indicheranno la strada da percorrere per arrivare alla partenza della Via Crucis.
    • Il percorso intero della Via Crucis misura circa 1,5 km.
    • A questo link trovate la mappa delle stazioni della via crucis, il percorso e il posizionamento dei parcheggi: https://www.google.com/maps/d/u/0/viewer?mid=1dhIJ1xGvnI1gSvL-9VMLlRsYy4C_44I&ll=45.663153784027266%2C9.16082347654341&z=1
  • Quaresima di fraternità 2024

    Quaresima di fraternità 2024

    QUARESIMA DI FRATERNITÀ 2024

    AIUTA I FRANCESCANI E I CRISTIANI IN TERRA SANTA

    “Cari amici e sostenitori, nella situazione di conflitto che la Terra Santa sta vivendo è urgente che noi francescani stiamo vicini alle comunità cristiane
    che vivono in questa terra. La mancanza di pellegrini, attività economiche
    chiuse, difficoltà di spostamenti per lavorare, rendono difficile la vita quotidiana e la possibilità di avere una vita dignitosa. Continuate a sostenerci affinché possiamo continuare a dare un futuro alla piccola presenza
    cristiana in Terra Santa“.

    Fr. Francesco Patton, ofm Custode di Terra Santa

    I fondi raccolti serviranno a:

    • ristrutturare ed equipaggiare la clinica di Caritas Jerusalem a Gaza City;
    • fornire attrezzature mediche alla clinica di Caritas Jerusalem a Taybeh, in Cisgiordania;
    • garantire assistenza sanitaria a chi ne ha bisogno nelle aree interessate dal conflitto;
    • fornire aiuti nel campo della salute mentale alle persone traumatizzate dalla guerra (in particolare donne bambini);
    • fornire aiuti economici alle famiglie vulnerabili;
    • collaborare con la rete internazionale nei progetti di ricostruzione (nella Striscia) una volta raggiunto il cessate il fuoco.
  • Prima settimana di quaresima

    Prima settimana di quaresima

    L’amore conosce il deserto

    GESÙ E LE TENTAZIONI NEL DESERTO.

    Più che di “tentazioni” possiamo dire che in questo brano Gesù viene messo alla prova. Il fine non è di vedere se il diavolo riuscirà a farlo cadere nel peccato, o altra fragilità, ma di presentare Gesù come Figlio di Dio, come colui che “è stato lui stesso provato in ogni cosa, come noi, escluso il peccato”.

    Gesù non ascolta la tentazione, anche se lo spirito del male gliela presenta avvolta dalla Parola di Dio. Gesù desidera affrontare la sua missione in obbedienza al Padre, agendo in tutto e per tutto come un semplice uomo. Il suo potere di Figlio di Dio, che appare chiaramente nei miracoli che egli opera, questo suo potere non sarà mai usato per costringere gli altri, né per difendere sé stesso. I suoi miracoli saranno sempre gesti di amore, mai di potere.

    Gesù si è affidato totalmente alla parola del Padre, sia quella scritta nella Bibbia, sia quella che lo Spirito gli ispira nel cuore cammin facendo. In questo ci offre uno stile di vita che ogni cristiano è chiamato a vivere nel suo quotidiano. Mai usare stili di potere o di dominio sui fratelli e le sorelle. Per vincere la tentazione, e dare a Dio nella nostra vita il primo posto, è necessario un cammino in salita, un impegno umano, che la tradizione chiama: ascesi.

    Le perle preziose della vita costano sacrificio e anche la fede non cresce senza impegno: silenzio interiore, ascolto della Parola, preghiera incessante. Satana si insinua nella nostra vita e nei nostri pensieri, fa di tutto per allontanarci da Dio e dalla via della santità