I mesi di luglio e agosto possono essere un tempo nel quale recuperare qualche spazio di silenzio e raccoglimento. E’ opportunità anche per vivere con maggiore calma la preghiera.
A partire da oggi, questa prima pagina di ‘Comunità in cammino’ offre qualche spunto per favorire la preghiera personale.
Attingo ampiamente da un libro che consiglio, dal titolo “Iniziazione alla preghiera” di padre Roberto Pasolini, pubblicato dalla casa editrice San Paolo.
Premessa:
Non è mai possibile parlare in astratto della preghiera, perché è un’esperienza nella quale decidere di lasciarsi coinvolgere. Diversamente, si cade nel ragionamento astratto che, con il passare del tempo, rende sterile e non percorribile il dialogo con l’Assoluto.
Mantenendo aperto questo orizzonte, si può affermare che:
- Da sempre gli esseri umani, uomini e donne con volti e storie concrete, hanno espresso il desiderio di rivolgersi a Dio con parole, canti, riti, orazioni.
Perciò, è fondamentale chiedersi da dove nasca questo bisogno.
Sant’Agostino lo dice, con lucidità, quando afferma che “il cuore dell’uomo è inquieto finché non riposa in Dio”.
Si può asserire che, nella preghiera, sono in gioco due interlocutori: l’uomo o la donna che cerca Dio e Dio che viene di continuo in nostra ricerca.
- Con la morte e la resurrezione di Cristo, il dialogo tra Dio e gli uomini si è intensificato ed è ancora più necessario.
Scrive padre Pasolini:
“Non potendo più sopportare la distanza che si era creata tra noi e lui, Dio non si è accontentato di avvicinarsi alla nostra umanità, mettendo in fuga paura e vergogna: ha voluto donarci lo Spirito Santo per ridare vitalità a quella confidenza così necessaria per vivere da figlie e figli amati”.
Cos’è allora la preghiera? Un mistero indescrivibile?
E’ certamente una esperienza non dicibile nella sua efficacia, ma si può affermare che la persona che prega usa parole, espressioni, vive silenzi e atteggiamenti con cui entra nel dialogo d’amore con Dio Padre.
E’ un dialogo tanto più efficace e concreto, quanto più è libero sia da parte di Dio che da parte nostra. Suggerisco di pregare così per iniziare questo dialogo:
“Apri il mio cuore e le mie labbra, Signore, perché con libertà possa arrivare a riconoscere che Tu mi stai cercando”.